La sala parto del sistema artistico, con un po’ di rivoluzione e priva di scontato conformismo.
Negli ultimimissimi anni l’arte contemporanea si è trasformata in un fenomeno di massa di fronte al quale moltissime persone, oltre che incuriosite, si sentono sconcertate e tentano di capire perché talune “cose” vengano definite “arte” e soprattutto come tali “cose” si possano interpretare.
Il compito fondamentale dei curatori - sebbene ambizioso ed arduo - sarebbe quello di riuscire a costruire un ponte tra un linguaggio che tenta di essere nuovo ed un pubblico che non è necessariamente di addetti ai lavori.
Si tratta di rintracciare ciò che sia definibile come arte e ciò che invece rappresenti una mera “esperienza artistica.
In particolare, il curatore di una Biennale dovrebbe essere come “un esploratore che naviga senza pregiudizi, con il piacere del rischio”.
Tecnica, creatività, concettualità, ricerca, sperimentazione, innovazione, provocazione, emozione: questi i criteri che devono ispirare l’imbarazzante selezione degli Artisti, senza tralasciare tradizione e storicità.
Il visitatore di una Biennale dovrebbe essere spettatore di qualcosa che potrebbe disorientarlo: mai nulla di scontato.
La terza edizione della Biennale rappresenta, per noi curatori, una ulteriore conferma, quella seria e doverosa nei confronti di tutti: degli artisti partecipanti, che ci hanno seguito con cieca fiducia, dell’Amministrazione comunale, che ci ha aperto gli spazi cittadini e dei moltissimi visitatori, che non tradiscono l’appuntamento.
La consapevolezza di dover affrontare un lungo, difficile ed ambizioso viaggio, con passione e determinazione ci ha condotto ancora una volta a perseverare e con grande orgoglio possiamo affermare di aver creduto nella forza della cultura per un futuro migliore.
Il tema "Carta bianca" costituisce una scelta di libertà artistica, una porta aperta nelle singole specifiche creatività, ma la grande innovazione di questa terza edizione è rappresentata dall'inserimento di ulteriori importanti Sezioni.
La prima, dedicata specificamente alla Musica e alle installazioni musicali, portatrice di un'idea unica nel suo genere, mai realizzata in Italia, grazie alla proficua e costante collaborazione con il Conservatorio di Salerno e allo spirito innovativo del suo Direttore, M° Imma Battista.
La seconda, definita Neuroscienze delle Arti, ci apre a nuovi orizzonti sull'importanza e l'influenza dell'arte nella vita e nella psiche dell'uomo.
Queste sezioni andranno ad arricchire, insieme all'area dedicata agli Audiovisivi, ai Cortometraggi ed ai Videogiochi, il panorama più standard delle arti figurative, accresciuto anche da una particolare e specifica apertura al design.
Dunque, ancora una volta una sala parto del sistema artistico, con un po’ di rivoluzione e priva di scontato conformismo, che ogni due anni ci dovrà rivelare il riflesso del tempo che scorre e del mondo che cambia.
Negli ultimimissimi anni l’arte contemporanea si è trasformata in un fenomeno di massa di fronte al quale moltissime persone, oltre che incuriosite, si sentono sconcertate e tentano di capire perché talune “cose” vengano definite “arte” e soprattutto come tali “cose” si possano interpretare.
Il compito fondamentale dei curatori - sebbene ambizioso ed arduo - sarebbe quello di riuscire a costruire un ponte tra un linguaggio che tenta di essere nuovo ed un pubblico che non è necessariamente di addetti ai lavori.
Si tratta di rintracciare ciò che sia definibile come arte e ciò che invece rappresenti una mera “esperienza artistica.
In particolare, il curatore di una Biennale dovrebbe essere come “un esploratore che naviga senza pregiudizi, con il piacere del rischio”.
Tecnica, creatività, concettualità, ricerca, sperimentazione, innovazione, provocazione, emozione: questi i criteri che devono ispirare l’imbarazzante selezione degli Artisti, senza tralasciare tradizione e storicità.
Il visitatore di una Biennale dovrebbe essere spettatore di qualcosa che potrebbe disorientarlo: mai nulla di scontato.
La terza edizione della Biennale rappresenta, per noi curatori, una ulteriore conferma, quella seria e doverosa nei confronti di tutti: degli artisti partecipanti, che ci hanno seguito con cieca fiducia, dell’Amministrazione comunale, che ci ha aperto gli spazi cittadini e dei moltissimi visitatori, che non tradiscono l’appuntamento.
La consapevolezza di dover affrontare un lungo, difficile ed ambizioso viaggio, con passione e determinazione ci ha condotto ancora una volta a perseverare e con grande orgoglio possiamo affermare di aver creduto nella forza della cultura per un futuro migliore.
Il tema "Carta bianca" costituisce una scelta di libertà artistica, una porta aperta nelle singole specifiche creatività, ma la grande innovazione di questa terza edizione è rappresentata dall'inserimento di ulteriori importanti Sezioni.
La prima, dedicata specificamente alla Musica e alle installazioni musicali, portatrice di un'idea unica nel suo genere, mai realizzata in Italia, grazie alla proficua e costante collaborazione con il Conservatorio di Salerno e allo spirito innovativo del suo Direttore, M° Imma Battista.
La seconda, definita Neuroscienze delle Arti, ci apre a nuovi orizzonti sull'importanza e l'influenza dell'arte nella vita e nella psiche dell'uomo.
Queste sezioni andranno ad arricchire, insieme all'area dedicata agli Audiovisivi, ai Cortometraggi ed ai Videogiochi, il panorama più standard delle arti figurative, accresciuto anche da una particolare e specifica apertura al design.
Dunque, ancora una volta una sala parto del sistema artistico, con un po’ di rivoluzione e priva di scontato conformismo, che ogni due anni ci dovrà rivelare il riflesso del tempo che scorre e del mondo che cambia.